Commedia in tre atti e in prosa di Molière, musicata
da Lulli e rappresentata nel 1665. Vi si narra come la figlia di Sganarello sia
afflitta da una acuta forma di ipocondria, per la quale nessun medico sa trovare
rimedio. Ne aprofitta il pretendente di lei, Clitandro che, in veste di dottore,
consiglia il padre di assecondarla nella sua smania di sposarsi. Con l'accordo
del padre, i due si sposano. Nella divertente commedia, ha una sua importanza
centrale la mordace satira di Molière contro i medici del suo tempo e
contro la loro pedanteria asinina.